Elisa ama molto i cani abbandonati, ma tra questi ce n’è uno
con un comportamento un po’ preoccupante Elisa, una bambina
che era sempre vissuta in campagna aveva una grande passione
per i cani. Ormai nel suo giardino ce ne erano almeno 6. Qualcuno
andava a trovarla solo per mangiare, mentre la maggior parte
alloggiava in pianta stabile fuori la sua casa. I cani erano
diventati tanti, perché la bambina aveva l’abitudine di raccogliere
tutti quelli che trovava abbandonati nel percorso che da casa
la portava a scuola.
I genitori non la rimproveravano, perché il giardino era molto
grande per ospitare tanti piccoli amici, e poi, era Elisa
a preoccuparsi di dar loro da mangiare, di trovargli riparo
quando pioveva, insomma, di far loro da madre.
Elisa tornava da scuola con una gran fame, eppure prima di
sedersi a tavola non dimenticava neanche un giorno di mettere
nelle scodelle il pranzo per i suoi amici. Del resto, come
poteva scordarsene, dal momento che erano gli stessi cani
a reclamare il cibo con un abbaiare talmente insistente da
far venire il mal di testa. Un giorno, tornando a casa, Elisa
trovò sulla strada un bel cagnolino nero con delle macchie
bianche qua e là. Il piccolo cane era impaurito perché si
era impigliato in un cespuglio dal quale non riusciva più
ad uscire. Elisa, senza pensarci due volte, prese in braccio
il cagnolino e lo portò con sé fino a casa.
Quando gli altri cani videro il nuovo arrivato cominciarono
a sbuffare e a lamentarsi perché avrebbero dovuto dividere
con lui il cibo e l’affetto della padroncina. La bambina lo
unì agli altri cani e gli diede una scodella tutta sua, in
modo da evitargli di litigare per il cibo.
Nei giorni successivi, Elisa si era accorta, che il cagnolino
era spesso lasciato in disparte dagli altri. Nessuno giocava
con lui e passava molto tempo da solo, senza muoversi con
l’agilità e la vivacità tipica di questi animali. Tutto ciò
era sembrato molto strano alla bambina.
Elisa ogni tanto usciva nel giardino per controllare il comportamento
del nuovo arrivato, per capire se la situazione era migliorata
o meno. Proprio non riusciva a capacitarsi dei motivi per
cui tra il cagnolino e gli altri non ci fosse nessun rapporto.
Non era mai successo che un nuovo arrivato non facesse amicizia
con gli altri cani dopo una naturale, ma solo iniziale, diffidenza.
Finché la bambina, disperata per le sorti del cagnolino, decise
di parlarne con i genitori.
I genitori che non avevano idea di cosa stesse succedendo
al cane preferirono portarlo dal veterinario. Dopo un’accurata
visita arrivò il responso: “Il cagnolino è cieco”, disse il
veterinario. “Povero piccolo”, gridò alla notizia Elisa. “Ecco
perché non gioca mai con nessuno, ecco perché non passeggia
nel giardino, ma rimane fermo per ore nello stesso posto”,
aggiunse dopo con più calma.
Da quel momento il cagnolino nero e bianco, grazie al suggerimento
del veterinario, fu portato in casa. Prima di allora nessun
animale aveva ricevuto l’autorizzazione ad entrare in casa.
Erano i genitori di Elisa ad imporre il divieto.
Quando i 6 cani videro che il cane a differenza loro, viveva
in casa, si arrabbiarono molto e non capirono che cosa avesse
di speciale rispetto a loro a parte quella strana timidezza.
Il piccolo cagnolino rimase per sempre nella casa di Elisa,
accudito, coccolato ed educato da tutta la sua famiglia, ma
soprattutto, fu istruito a muoversi senza fare danni.
05-09-2002
Gaetano Franzese
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