Considerazioni:
Il cane è un animale
sociale e come tale vive in gruppo, branco. Per avere
il giusto equilibrio il branco ha bisogno di un ordine
gerarchico che definisca le posizioni sociali
e, all'apice della scala, c'è un solo cane, il capo branco. Fin
dai primi mesi di vita, i
cuccioli con carattere tendenzialmente dominante, cercano
di imporsi sui compagni di gruppo e, il più delle
volte, sono impacciati e grossolani in quanto non hanno
la giusta esperienza su come si trattano i rapporti sociali.
Tra le prime manifestazioni emergono l'istinto predatorio,
con morsicature
continue ai piedi o alle mani. Il rifiuto dei comandi
o dimenticare (volutamente) ciò che si aveva imparato
il giorno prima, è tipico di quei soggetti ribelli
che tendono a non accettare la sottomissione da parte
del padrone. In ogni caso, al fine di abituare il cucciolo
ad ubbidire o, se non altro, ad imparare ad ubbidire,
è necessario incominciare molto presto un ciclo
di socializzazione e di educazione sociale. I primi sintomi
di dominanza, possono comparire,
nei casi molto precoci,
già dal secondo mese ma, ogni soggetto è
un caso a se perciò il carattere può emergere
in ogni momento nei mesi successivi. Va ricordato che
lo sviluppo psichico e quindi caratteriale, è molto
legato all'ambiente ed ai componenti della famiglia infatti,
quando ad un soggetto si tollera tutto, spesso si sviluppa
come cane dominante con problemi caratteriali e di socializzazione
difficili da correggere in futuro.
Gli interventi possono differire in ragione del carattere del cane
Atteggiamenti che evidenziano un cucciolo dominante:
- saltare addosso con insistenza
- mancanza di risposte ai comandi del padrone
- mordicchiare per dimostrare la propria forza e la propria dominanza
- giocare anche da solo esibendosi
- abbaiare per ottenere
- guaire per ottenere
- grattare le porte per farsi aprire
- tentativi di sottomissione degli altri animali della famiglia
- rifiuto degli di estranei
- nervosismo in ambienti sconosciuti
- indipendenza sociale
- altri atteggiamenti di dominanza sociale
interventi correttivi:
- intraprendi un
ciclo educativo relativo alla sua età (seduto
- seduto
fermo - condotta
al guinzaglio)
- non farlo dormire
a letto, su divani o poltrone, procura un giaciglio
confortevole che potrai spostare in ragione delle abitudini
quotidiane
- educalo ad ubbidire;
gradualmente adotta il
NO, il BASTA,
il LASCIA
- i comandi per
essere efficaci devono essere dati una sola volta, è
concessa non più di una ripetizione. Se ad un
comando già conosciuto ed acquisito, non dovesse
ubbidire celermente, distrailo per un attimo e riprova.
- premialo e accarezzalo
a fini sociali, senza essere svenevole, va trattato
sempre con una certa autorità
- non farti saltare
addosso, allontanalo infastidito
- non lasciarti
mordicchiare
con insistenza, contrastalo senza favorirlo, oppure
rimani immobile, non farti mai rincorrere
- se devi rimproverarlo,
usa vocaboli semplici concordati con gli altri familiari,
non usare frasi composte, gli sarebbero incomprensibili
- se incrocia il
tuo suo sguardo come sfida, muoviti verso di lui con
fare deciso fissandolo negli
occhi, fallo spostare dalla posizione che sta
occupando poi, puoi tornare sui tuoi passi senza voltarti.
Non lasciarti mai intimidire, deve capire che non hai
paura di lui.
- se muovendoti
viene a trovarsi sul tuo percorso, non aggirarlo
ma fallo spostare, al capo branco va ceduto il passo
- entrando o uscendo
dagli ambienti, non lasciarti mai precedere, se accadesse
torna indietro facendoci seguire
- quando chiede,
non accontentarlo ogni volta, deve sembrare sempre e
comunque una tua iniziativa è non la risposta
ad una sua richiesta
- quando non chiede,
richiama la sua attenzione e concedi ciò che
hai rifiutato poco prima, lo scopo è di rendere
valida la sua scelta ma i tempi vengono controllati
da te
- se devi andare
nella sua direzione, fallo venire da te, quando
ti raggiunge premialo poi, insieme, proseguite nella
direzione scelta. Ricorda che un capo branco non si
sposta mai per raggiungere un subalterno se non per
redarguirlo.
- accetta i suoi
giochi ma attento a non diventare il suo zimbello o
il suo giullare
- proponi tu il gioco e lascialo vincere raramente (es:
la pallina)
- interrompi il
gioco quando è ancora in corso poi, allontanandoti
portando via l'eventuale oggetto usato
- maneggia i suoi
giochi, non deve pensare che siano di sua esclusiva
proprietà
- nascondi il giochino
da lui preferito e proponilo quando meno se l'aspetta;
quando ritieni di concludere il gioco, interrompi in
modo deciso e autoritario, porti via il gioco e lo riponi
nuovamente. Lo scopo è di dimostrare che non
è tutto di sua proprietà o a sua disposizione,
deve imparare ad aver rispetto delle cose altrui.
- non osservarlo
quando giocando si esibisce
- all'ora dei pasti
- prima di posare
la ciotola a terra, dagli il comando seduto fermo;
inizialmente non pretendere ubbidienza assoluta,
è sufficiente che rallenti la sua irruenza,
con il tempo imparerà
- posando la
ciotola a terra, disturbalo per evitare che affondi
il muso nell'alimento, deve imparare che NON può
incominciare il pasto fino a quando non levi la
mano dalla ciotola
- mentre consuma
il pasto, accarezzalo con fare deciso, toccandolo
in varie punti del corpo. Se dovessi notare che
si infastidisce se toccato in particolare punto,
nei giorni successivi, insisti sul punto incriminato
al fine di abituarlo ad accettare il contatto mentre
sta mangiando
- complimentati
oralmente se accetta il contatto
- allontanati
soddisfatto
- a fine pasto,
anche se non ha consumato tutta la razione fornita,
pulisci la ciotola e rimettila in posizione vuota e
pulita. Se avesse il cibo a disposizione, potrebbe credere
di essere in grado di controllare la somministrazione
del cibo
- in presenza di
estranei fallo sedere, accarezzalo e appoggia la tua
gamba al suo corpo, lo scopo è quello di simulare una
protezione nei sui confronti, come se avessi la situazione
sotto controllo senza il suo aiuto.
- in
accordo con coloro che incontri, appoggia una mano sulla
loro spalla e, nel congedarvi, rimani fermo in attesa
che si allontanino
- in caso di manifesta
aggressività, adotta la pratica
dell'allegria
conclusioni:
non dobbiamo sottomettere il cane dimostrando di essere
più forti, faremmo il gioco a cui è istintivamente preparato,
dobbiamo dimostragli che non abbiamo bisogno della sua protezione,
deve rendersi conto che è lui ad avere bisogno di noi, non
solo per la somministrazione dei pasti, ma anche per una
vita più tranquilla e senza inutili lotte per la conquista
di posizioni sociali. Ogni cane, ed in particolare il cucciolo,
ha bisogno di protezione ed è compito tuo metterlo
in condizioni di sentirsi protetto senza doversi preoccupare
per se e per gli altri.
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