Il
comportamento predatorio fa parte dei comportamenti normali
del cane ma, se diretto verso i bambini, può creare dei grossi
problemi se non delle tragedie. Distinguere il comportamento
predatorio da altri tipi di comportamento può non essere semplice
ma, un'attenta osservazione del contesto e delle sequenze del
comportamento possono fornire utili indizi. I cani possono assalire
i bambini per diversi motivi:
Per gioco: il cane è irruente, allegro ma non è
concentrato su un soggetto particolare, NON PUNTA. Anche se
l'inchino, l’abbassamento delle zampe posteriori e l’innalzamento
della groppa sono molto simili alle sequenze che che annunciano
una predazione, l’espressione del cane è totalmente diversa
infatti, non ha le orecchie all'indietro, la fronte non è
corrucciata, la bocca leggermente aperta e la coda è
agitata allegramente. Nella predazione l’espressione è "fissa",
le orecchie dritte, fauci serrate a volte leggermente vibranti,
la coda portata di lato o alta e fissa o che si muove solo all’estremità.
Per difesa attiva: il cane vede il bambino come un potenziale
aggressore (tipico quando il bambino entra nel territorio del
cane) perciò evita il contatto, cerca di stargli alla
larga e manda segnali calmanti
come mettersi di fianco, spostare di lato la testa o lo sguardo,
muoversi con circospezione, sbadigliare o leccarsi le labbra.
Naturalmente il bambino non è in grado di capire cosa
cerca di comunicare il cane perciò, con buona probabilità
continuerà a muoversi rapidamente ad emettere suoni acuti
e magari guardare negli occhi il cane; in queste condizioni,
il cane potrebbe abbassare le orecchie, puntare il bambino,
ringhiare e poi passare a vie di fatto.
Per difesa indotta: il cane difende qualcosa di sua proprietà
(la ciotola del cibo, il giaciglio o un giocattolo). In questo
caso l’aggressione è scatenata dal fatto che il bambino inavvertitamente
o volutamente è entrato in possesso o si è solo
avvicinato agli oggetti del cane. Il cane potrebbe essere stimolato
anche dalla presenza, attiva o passiva, di un componente del
gruppo con il quale ha un rapporto sociale molto stretto; potrebbe
essere il suo dominante oppure il subalterno.
Per comportamento predatorio: questo comportamento non
può essere considerato come un atteggiamento di aggressività
ma solo un modo naturale ed istintivo per procurarsi il cibo.
I cani che tendono a predare i bambini, lo fanno di solito con
quelli molto piccoli (sotto i 3-4 anni) e spesso sono soggetti
che si comportano da predatori anche con gatti, cani di piccola
taglia e in tutto ciò che si muove. Se la preda si comporta
come tale e quindi scappa, urla e si muove a scatti, il cane
è maggiormente stimolato ad aggredire. Se invece il bambino
non si comporta come una preda e rimane tranquillo e magari
si rivolge al cane chiamandolo per nome, è possibile
che il cane, venendo meno lo stimolo, si calmi e perda tutta
la sua veemenza.
Ora che siamo in grado di capire perché il cane assale
i bambini, conosciamo le cause ma non abbiamo risolto il problema.
L'intervento più efficace è la prevenzione perciò,
è necessario impedire che un cane del tipo timoroso,
possessivo e geloso delle sue cose e quello con animo predatore,
possa entrare in contatto con bambini in genere.
Non lasciare mai un bambino sotto i 6 anni solo con il cane,
anche se sembra docile e mansueto e, quando ha più di
6 anni, non dare nulla per scontato.
Due o più cani formano un branco e il bambino potrebbe
diventare la preda da contendere perciò, nel rapporto
tra bambino e cani, deve essere sempre presente un adulto in
grado di controllare i cani.
Se ti trovi tuo malgrado nella condizione di proteggere il bambino
da un cane potenziale aggressore:
- frapponiti tra il cane e il bambino, cerca di evitare
che incrocino lo sguardo
- cerca indurre il bambino a guardare altrove
- tieni fermo il bambino e cerca di calmarlo
- non farlo strillare
- se puoi prendilo in braccio ed evita che si divincoli
- con il bambino in braccio mettiti di schiena al cane
- se il bambino non si calma allontanati lentamente
- non prendertela con il cane perciò non inveire
e non affrontarlo
- non tentare di allontanarlo bruscamente, spesso lo si
fa con i piedi ed è assolutamente scorretto
- non guardarlo negli occhi, fingi di essere tranquillo
e disinteressato; ridere o canticchiare sommessamente potrebbe
servire al cane e al bambino. Sdrammatizza la situazione.
- se il cane ti conosce puoi cercare di rabbonirlo e di
distrarlo chiamandolo per nome
- se qualcuno può aiutarti si può avviare
una pratica dell'allegria
per orientare il suo interesse altrove
Non isolare il bambino impedendogli di entrare in contatto
con i cani, cerca solo di essere sempre attento e prudente
osservando attentamente sia il bambino che il cane per essere
pronto ad intervenire. Non è difficile capire quando
un cane non è docile ma, anche se ti convince, tieni
sempre gli occhi bene aperti.
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