Durante la coabitazione con il tuo cane, hai l'opportunità
di osservare che, molti dei suoi naturali comportamenti, tornerebbero
molto utili per una buona convivenza, se fosse possibile controllarli
a comando. Beh, l'esperienza degli educatori insegna che, non
solo è possibile ma consigliabile. Come saprai, il cane
per eseguire un comando ha bisogno di uno stimolo, sia esso
verbale o gestuale, al quale risponde come riflesso
condizionato. Partendo da questo semplice principio,
devi unicamente osservarlo e, ad ogni atteggiamento positivo,
dovrai generare immediatamente un suono e/o un
gesto in modo tale che vengano associati all'azione in
corso. I suoni ed i gesti generati con costanza, nel tempo si
trasformeranno in stimoli e, al loro riproporsi, il cane metterà
in atto il comportamento corrispondete come riflesso condizionato.
Questo metodo di educazione però, pur ottenendo ottimi
risultati nel tempo, risulta molto lento e farraginoso, richiedendo
un impegno ed una attenzione costanti da parte dell'educatore
che, alla lunga si potrebbe scoraggiare. Se il sistema non è
consigliabile per raggiungere rapidamente dei risultati, è
però l'ideale fissativo dei comandi già conosciuti
ed inoltre, se usato con attenzione ed opportunità, risulta
ottimo per ottenere riflessi comportamentali non facilmente
riproducibili. Se durante l'educazione
mirata è importante premiarlo, allo scopo di
fornirgli una buona ragione
o un rinforzo positivo,
in questo caso non è necessario in quanto, la buona ragione
o il rinforzo, l'ha già avuti da uno stimolo naturale
non controllato.
Ricordati che l'autoeducazione non è un'alternativa all'educazione
guidata, ma può essere un ottimo e quanto mai utile complemento.
Alcuni esempi di comportamenti e di possibili comandi corrispondenti:
- quando si siede di sua iniziativa, "seduto"
- quando si sdraia di sua iniziativa, "terra"
- quando abbaia, "abbaia"
- quando smette di abbaiare, "zitto"
- quando fa le feste a qualcuno, "amico"
- quando si avvicina all'ora dei pasti, "provoca un
rumore con la ciotola"
- quando lo porti fuori, "provoca un rumore con le
chiavi"
- quando si muove nella direzione giusta, "andiamo"
- quando si ferma da solo, "fermo"
- ......................... e così via
Si potrebbe continuare all'infinito e, se vuoi rafforzare l'autoeducazione,
puoi sempre far seguire al comando una opportuna gratificazione.
Attenzione però, nel momento in cui ti rendi conto che
il cane avvia un comportamento allo scopo di avere una gratificazione,
devi immediatamente intervenire in proposito, rifiutando i premi
quanto basta per evitare di farsi educare da lui, invertendo
i ruoli.
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