Vivere
la montagna con il proprio cane è un'esperienza unica che
non basta mai, è qualcosa che ci coinvolge e ci appassiona
al punto che, il ritorno in città, ci lascia pieni di rimpianti
ma nella volontà di riprovarci appena possibile. Camminare
immersi nella natura e nei suoi silenzi è qualcosa che proviamo
solo in montagna, nella più totale tranquillità dei luoghi,
lontani dal caos, dalla confusione e dal traffico. E' un vero
piacere poi vedere la felicità del nostro cane che corre nei
prati, che si rotola nell'erba e nelle cacche delle mucche,
che inebriato da nuovi odori, è alla continua ricerca e scoperta
di qualcosa o di qualcuno che probabilmente non troverà mai.
Non dobbiamo però dimenticarci che la montagna non va improvvisata
e non è per tutti, anche la più semplice passeggiata potrebbe
metterci in condizioni di disagio se non siamo preparati ad
affrontare gli imprevisti.
Ecco alcuni suggerimenti utili, non certo tutti, raccolti
qua e la.
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Se si hanno dubbi sulla sua salute, prima di portarlo in
montagna, consultiamo il veterinario. La vacanza in montagna
è molto più impegnativa che non al mare. Ricordiamo che
il cane durante le camminate fa molta più strada di noi.
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Prima
di partire informiamoci sulle norme vigenti nella zona della
vacanza per quanto riguarda la detenzione e la conduzione
dei cani. Esistono zone in cui i cani devono essere condotti
al guinzaglio, altre in cui non si può entrare con i cani.
Molte località offrono bellissimi itinerari a 6 zampe.
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Se
dobbiamo raggiungere un rifugio informiamoci se i cani sono
accettati.
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I
cani possono seguirci negli impianti di risalita muniti
di guinzaglio e museruola, se lo sbalzo di altitudine è
considerevole, facciamolo bere arrivati a destinazione.
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Portiamo
con noi il suo libretto sanitario, un kit di pronto soccorso,
eventuali pomate per proteggere i polpastrelli oltre ai
numeri di emergenza veterinaria.
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Dotiamolo
di una buona pettorina e una medaglietta identificativa
con recapito telefonico, un guinzaglio robusto, non estensibile,
meglio quelli in nylon o in cuoio tipo addestramento.
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Informiamoci
sulla presenza di eventuali vipere e concordiamo con il
veterinario le azioni da intraprendere nel caso venisse
morso. Per evitarle, meglio percorrere sentieri frequentati,
evitare l'erba alta ed essere rumorosi, di solito la vipera
ci evita.
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Per
lunghe passeggiate deve essere adulto e allenato, non deve
essere in sovrappeso, deve essere in forma.
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Se
i cani sono più di uno, meglio se controllati ognuno da
una persona diversa. Evitiamo comunque di formare branchi
numerosi, potrebbero sembrare minacciosi per coloro che
incontriamo.
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Teniamo
presente che non tutte le razze sono adatte ad escursioni
impegnative in montagna. I soggetti di piccola taglia si
affaticano di più.
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L'escursione
o la passeggiata deve essere un piacere e non una gara contro
il tempo.
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Teniamolo
sotto controllo, deve essere sempre nel nostro campo visivo,
ed evitiamo che disturbi coloro che incontriamo, non tutti
amano i cani, alcuni li temono.
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Se
lo lasciamo libero, restiamo sempre pronti a richiamarlo
alla prima avvisaglia di incontri con altri escursionisti.
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Se
ci precede e sta troppo distante, fermiamoci e richiamiamolo,
meglio vedere prima di lui cosa abbiamo di fronte.
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Ricordiamo
che il cane non indossa le scarpe e, anche se ha dei polpastrelli
molto robusti e magari callosi, è sempre a piedi nudi. Eventualmente
proteggiamo i polpastrelli con una pomata adatta.
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Il
cane spinge e frena con le zampe posteriori perciò i polpastrelli
posteriori hanno bisogno di maggiori cure e attenzioni.
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Non
facciamolo correre sulle rocce o sulle pietraie, non eccitiamolo
al gioco quando il terreno non è adatto, facciamolo sulle
zone erbose. Di tanto in tanto controlliamo le condizioni
dei polpastrelli posteriori.
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Se
è a pelo lungo facciamo molta attenzione ai "forasacchi",
le spighe o spighette.
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Se
non siamo certi di trovare acqua in abbondanza, portiamola
nello zaino insieme ad una ciotola ne esistono anche di
pieghevoli che occupano poco spazio, facciamolo bere almeno
ogni ora. Meglio avanzarla piuttosto che fargli soffrire
la sete.
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Le
ferite più frequenti sono ai cuscinetti plantari. Se dovesse
sanguinare laviamo la ferita con acqua fredda pulita, tamponiamo
e comprimiamo con una garza sterile o un fazzoletto. Torniamo
a casa.
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Se
dovesse zoppicare e l'arto è gonfio, non facciamolo più
camminare e torniamo indietro.
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Attenzione alle punture di insetti, un cane di grossa taglia
può sopportarne più di una ma un soggetto di piccola taglia
può rischiare grosso, torniamo indietro.
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Attraversando
zone con ovini, facciamo molta attenzione alle zecche, al
rientro comunque dobbiamo ispezionarlo a fondo.
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Non
permettiamogli di andare dove non andremmo anche noi.
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Se
si muove molto oppure lo vediamo affaticato fermiamoci e
facciamo una sosta.
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Se
dovesse allontanarsi e non lo vediamo più, prima di muoverci
alla sua ricerca lasciamo un nostro indumento a terra, è
possibile che possa tornare sui suoi passi.
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Facciamo
trascorre almeno 3-4 circa dall'ultimo pasto prima di intraprendere
un'escursione. Non alimentiamolo lungo il percorso, meglio
farlo al ritorno e a riposo.
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Facciamo
attenzione a cosa annusa o addenta, potrebbe imbattersi
in carogne o funghi velenosi.
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Facciamo
molta attenzione dove e cosa beve, dobbiamo essere certi
che l'acqua non sia inquinata.
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Se
incontriamo un corso d'acqua o un laghetto facciamo molta
attenzione se si bagna perché di solito l'acqua è molto
fredda e potrebbe creargli dei problemi se è accaldato.
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Portiamo
sempre paletta e sacchetti. La raccolta delle feci è un
gesto di civiltà e di rispetto nei confronti degli altri,
in particolare quando il cane sporca nei pressi dei sentieri.
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Ricordiamo
che in molte zone è proibito lasciarlo libero perciò usiamo
una pettorina adatta ed un guinzaglio adeguato alla mole
per tenerlo sotto controllo costante.
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Se
non possiamo liberarlo dal guinzaglio, pazienza, ricordiamoci
che il suo più grande piacere è passare felicemente una
giornata in nostra compagnia.