Durante le passeggiate con il nostro amico, possiamo imbatterci
in situazioni che mettono alla prova la nostra capacità di
intervenire sulle eventuali reazioni negative del nostro cane.
Le reazioni negative tipiche sono naturalmente relative al
carattere; l'equilibrato si coalizza con il padrone per affrontare
insieme il problema e di solito non ha reazioni negative,
il dominante non ubbidisce ai comandi prendendosi l'iniziativa
in modo incontrollato, abbaiando insistentemente, strattonando,
azzuffandosi o aggredendo, il timido e sottomesso va nel panico,
potrebbe abbaiare per paura, bloccarsi o persino tentare la
fuga cercando di liberarsi dal guinzaglio. Nel rispetto di
coloro che ci circondano, ma soprattutto per il bene del nostro
cane dobbiamo essere in grado di controllare queste sue reazioni
e per farlo, oltre a provvedere alla sua educazione, dobbiamo
necessariamente guadagnarci la sua totale fiducia.
COSA FARE.
- ACCUDIRLO personalmente, fornirgli i pasti, spazzolarlo,
pulirlo, portarlo fuori regolarmente (anche se vive in giardino),
portarlo dal veterinario, curarlo, pulirgli occhi, orecchie
e zampe.
- EDUCARLO personalmente a dovere insistendo sulla condotta
al guinzaglio, sul seduto e seduto fermo, sul richiamo,
sul comando NO, sul comando basta. Si devono premiare solo
le risposte immediate.
- PREMIARLO solo se meritevole e negare in modo evidente
il premio se non meritato, mostrarlo e rimetterlo in tasca.
- GIOCARE con lui, non deve sempre vincere ma non deve
neppure sempre perdere. Accettare, non tutti, i suoi inviti
al gioco ed interrompere il gioco quando è ancora attivo.
Abbandonare il gioco se diventa violento. Non deve saltare
addosso se non gli è permesso.
- COERENZA del rapporto, se riteniamo che quel comportamento
gli è proibito, lo deve essere sempre, al contrario il comportamento
meritevole deve essere sempre premiato.
- SOCIALIZZARLO il più possibile frequentando altri cani dal carattere docile.
Frequentare ambienti con adulti e bambini, in queste occasioni, in accordo
con coloro che si incontra, poggiare in modo evidente la nostra mano sulla
loro spalla (segno di dominanza che il cane può notare).
- GUARDARLO NEGLI OCCHI per comunicare il nostro disappunto o la nostra
approvazione. In queste occasioni adottare un tono di voce adeguato senza
inutili e inopportune urla ma anche senza sdolcinature. Meglio essere molto
naturali per potersi ripetere coerentemente in futuro.
- LA FIGURA DI RIFERIMENTO è indispensabile al cane per sapere sempre
a chi affidarsi, non è semplice diventarlo ma, se si riesce ad avere la sua fiducia,
siamo sulla buona strada.
NEL FRATTEMPO.
Mentre stiamo lavorando per avere la sua fiducia
possiamo adottare, nelle situazioni critiche, alcune misure
per affrontare il problema evitando che possa degenerare.
- ALLONTANARSI in modo giocoso,
se non si riesce a calmarlo, dalla fonte del disagio, non
deve sembrare una fuga ma una scelta nuova.
- FRAPPORSI tra il cane e la
fonte del disagio impedendogli di vedere e proponendogli
un gioco conosciuto.
- ACCUCCIARSI mettendogli un
braccio o una mano intor no al collo, parlarci condividendo
con lui il momento.
- EVITARE le moine e le smancerie
di consolazione, abbiamo bisogno di proporci come colui
in grado di risolvere e non di avere bisogno d'aiuto.
- RICHIAMARE la sua attenzione
minimizzando la situazione o l'accaduto e proponendo un
gioco conosciuto.
ALLA FINE.
Quando avremo la sua fiducia, possiamo averne il controllo;
nei momenti critici, lo chiamiamo per nome per avere la sua
attenzione, lo facciamo sedere, possiamo dargli il comando fermo
e insieme aspettiamo che la situazione si normalizzi. Se non
possiamo fare altro ci allontaniamo andando per la nostra strada
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