La presenza di parassiti intestinali è un’evenienza molto
comune nel cane e per questo non sempre il problema deve
essere valutato con preoccupazione. Gli animali domestici
possono infatti contrarre molto facilmente i parassiti
intestinali e le conseguenze sono più o meno serie a seconda
del loro numero e delle condizioni di salute dell’animale
infestato.
I sintomi più comuni a tutti sono diarrea e vomito (anche
con la presenza di sangue), alito maleodorante, gonfiore
del ventre, aumento dell’appetito seguito da dimagrimento,
disidratazione, anemia, e con il peggioramento delle condizioni
generali, nei casi più gravi, può subentrare il decesso.
Non sempre i proprietari ci accorgono della presenza dei
parassiti intestinali e spesso capita di vederli muoversi
nelle feci o nel vomito dell’animale. In questo caso,
ai fini diagnostici, è importante conservarne un campione
o descriverlo accuratamente al nostro veterinario, che
potrà individuare la cura più adatta nel debellare il
parassita. Prima di sottoporre il cane ad un qualsiasi
trattamento, infatti, è fondamentale sapere da quale verme
è stato infestato; certi vermifughi sono specifici per
alcuni parassiti ma non per altri mentre ne esistono anche
di polivalenti. Per scoprire da quale parassita il nostro
cane è stato attaccato, sarà utile eseguire un'analisi
delle feci. Dopo la diagnosi si stabilirà un calendario
di sverminazione che, oltre a dover guarire il cane dal
parassita dovrà essere protratto nel tempo per far si
che la prevenzione diventi l’unica arma di difesa: sverminare
le femmine gestanti due o tre giorni prima della monta,
da dieci a quindici giorni prima del parto e da quindi
a venti giorni dopo il parto più ogni quindici giorni
per tutto il tempo dell’allattamento. Gli animali adulti
e in condizioni normali, vengono trattati ogni sei mesi
e ogni due-tre mesi se vivono in un canile. Altra buona
prevenzione può essere quella di impedire al nostro cane
di leccare o ingerire ciò che trovano a terra, soprattutto
feci di altri animali e non somministrare cibi crudi:
ricordiamolo sempre, la profilassi assume un ruolo determinante
anche nei riguardi della salute umana. (animalinelmondo.com)
I parassiti più comuni:
Ascaridi
Sono i parassiti intestinali che maggiormente colpiscono
i cani. Vivono nell'intestino privando l'animale di nutrimento
e dando luogo a coliche, vomito e diarrea. Possono essere
osservati nelle feci (vermi biancastri lunghi in media
da 5 a 10 centimetri a forma di spaghetto rotondi) che
ne rappresentano il veicolo di trasmissione: le uova ingerite
raggiungono l'intestino e passando nel fegato; da qui,
per via circolatoria, raggiungono i polmoni e la faringe
ritornando, da vermi adulti, nell'intestino. E' molto
importante "sverminare" il cane il prima possibile e sottoporlo
poi a periodici controlli delle feci, nonché raccogliere
e distruggere queste ultime onde evitare la trasmissione
all'uomo e ad altri animali.
Anchilostomi
Parassiti intestinali filiformi, bianco-rossastri , più
piccoli degli ascaridi, succhiatori di sangue che causano
anemie. I sintomi sono: vomito, nausea, dolori addominali,
diarrea (questa può essere nerastra per la presenza di
sangue digerito). Le larve, che nascono da uova eliminate
tramite le feci, possono essere ingerite o penetrare attraverso
la pelle dell'addome e dei cuscinetti plantari. Anche
in questo caso è bene sverminare l'animale da cucciolo
ed effettuare controlli periodici; distruggere le feci
appena evacuate costituisce inoltre un sistema per evitare
la trasmissione.
Tenie
Parassiti intestinali conosciute come "verme solitario",
di colore rosa-biancastro, piatte, con lunghezza da pochi
centimetri a 1-2 metri. Vivono sulla superficie dell'intestino
liberando le proglottidi (frammenti del verme che contengono
le uova) tramite le feci che si presentano come chicchi
di riso. La tenia che più frequentemente colpisce il cane
è la "Diphylidium Caninum" che ha nella pulce il suo vettore
intermedio. I sintomi, talora siano visibili, sono : appetito
smisurato e dimagrimento; disappetenza, nausea, dolori
addominali, diarrea. L'animale colpito tende a sfregare
l'ano per terra, a leccarsi, a girarsi di scatto. La diagnosi
viene emessa dopo un esame delle feci.
Tricocefali
Parassiti intestinali lunghi dai 4 ai 7 centimetri filiformi,
difficili da vedere nelle feci, che si insediano nell'intestino
cieco e nel colon cibandosi di sangue. Le uova, eliminate
tramite le feci, possono essere attive per periodi molto
lunghi. Le larve possono subito reinfestare l'animale
irritando ed infiammando il lume intestinale, causando
diarrea mucosa mista a sangue. Anche in questo caso è
consigliato un controllo periodico delle feci dal medico
veterinario nonché la distruzione immediata di queste.
(amicianimali.it)
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