Secondo
il commediografo George Bernard Shaw, la felicità consiste
nel non porsi mai il problema di misurarla o di domandarsi se
si è soddisfatti o meno.
Se G. B. Shaw aveva ragione, allora ogni cane è felice
di essere dov'è e di stare con il proprio padrone, indipendentemente
dalle condizioni. Ricordo che mia figlia, ancora bambina, vedendo
un cane che aveva perso una zampa, ed era costretto quindi a
camminare a fatica, mi chiese se soffrisse della sua menomazione:
le risposi che qual cane era comunque felice di vivere perchè
non si poneva domande sulla sua condizione. Il cane non è
in grado di fare confronti, non riesce a percepire il benessere
o il malessere altrui, il suo stato è un dato di fatto,
non accettato ma vissuto, non si domanda se è fortunato
o potrebbe avere di più. Il randagio che vive per strada,
che non mangia regolarmente e che dorme sulla nuda terra al
freddo, non imprecherà mai come farebbe un umano; vive
felice tanto quanto quel cane che vive in casa, che non salta
mai un pasto e che dorme su morbidi cuscini al caldo. La fedeltà
di un cane nei confronti del suo padrone, è proverbiale,
non lo abbandonerebbe mai, neppure dopo la morte, e non perchè
viene ricompensato ma perchè non si domanda se altrove
starebbe meglio. Esempi di fedeltà come quello di FIDO
non sono unici, non sono solo mai stati resi noti. Tu, io, noi
umani abbiamo il compito ed il dovere di dare tutto il possibile
ai nostri cani, di provvedere al loro benessere ed alla loro
salute anche se non ci chiedono nulla, anche se si accontentano
di ciò che possono avere senza lamentarsi o protestare.
Un cane che ti guarda
negli occhi, felice perchè lo accarezzi e lo accudisci,
è una delle espressioni di gratitudine più appaganti
che abbia mai conosciuto.
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