Nonostante ogni
famiglia abbia una propria condotta (stile), per quanto riguarda
la convivenza con gli animali, di solito ogni componente ha
un rapporto del tutto personale e individuale con il proprio
cane che molto spesso, essendo diverso o contrastante con
quello degli altri, diventa incoerente e completamente diseducativo.
Alcuni lo vorrebbero coccolone come un peluche da pasticciare,
sempre disponibile, che possa salire con loro su divani e
letti, altri lo vorrebbero dinamico e sportivo, sempre pronto
al gioco e alla contesa, disponibile alle passeggiate movimentate
e avventurose pronto ad affrontare ogni disagio, altri ancora
lo vorrebbero ubbidiente come un soldatino a cui dare ordini
in tedesco, distaccato e imperturbabile come uscito da un
severo collegio svizzero.
Tutti buoni propositi ai quali il cane saprebbe adattarsi
ma, se si vogliono ottenere dei risultati almeno accettabili
a livello educativo, tutta la famiglia deve essere coerente
sugli atteggiamenti da tenere, in caso contrario il cane prenderà
la strada più comoda prendendosi delle libertà incontrollabili.
Se lo stile di vita tenuto dalla famiglia fino ad oggi NON
ha prodotto risultati positivi, probabilmente sarebbe utile
rivederlo ed eventualmente adattarlo al carattere del cane.
I comportamenti del cane si basano su reali punti di riferimento
che gli permettono di avere delle certezze sull'esito finale;
se vogliamo cambiare le cose è necessario mettere il cane
in condizioni di rivedere le sue convinzioni orientandosi
su stimoli e riflessi diversi. Ad esempio si potrebbe partire
dalla modifica dell'ora dei pasti, ritardare o anticipare
le uscite, cambiare l'ora dedicata all'educazione, spostare
o cambiare il giaciglio e altro di questo genere. Trovandosi
spiazzato senza nulla ci certo e di prevedibile, il cane è
costretto a cercare nuovi punti di riferimento, bene, questo
è il momento per instaurare un nuovo stile di vita dove siamo
noi a dettarne le regole, ciò che più conta è che siano univoche
e coerenti tra tutti i componenti della famiglia.
Ricordiamo che il confine tra il momento in cui il cane chiede
per avere e quello in cui invece agisce di propria iniziativa
al fine di ottenere qualcosa senza di noi è veramente sottile
perciò dobbiamo essere molto attenti a non permettergli di
avere soddisfazioni senza il nostro intervento o la nostra
approvazione.
Gli interventi correttivi possono dividersi in due categorie
ben distinte; quelli che agiscono in modo immediato sul comportamento
come effetto prodotto da una causa e quelli invece che agiscono
sulla causa che ha generato il comportamento corrispondente.
Personalmente scelgo sempre la strada più difficile, più lunga
ma certamente più duratura che è quella di intervenire sulla
causa e non sull'effetto.