Considerazioni:
Il cane è un animale sociale e come tale vive in gruppo, branco.
Naturalmente, ogni branco che si rispetti, ha bisogno di un
capo che difenda i suoi componenti ed i confini del proprio
territorio da eventuali aggressori. Quando nessun si propone
come leader del gruppo,per la mancanza un dominante puro, ogni
elemento, indipendentemente dal carattere, è costretto
a difendersi da solo provvedendo alla propria sopravvivenza
in modo individuale ed autonomo. Indirettamente, difendendo
se stesso, protegge anche gli altri perciò, anche il
soggetto più sottomesso si trova a ricoprire una carica
per la quale, il più delle volte, non è portato.
Come si può notare, il capo non è il più
forte in assoluto ma, è colui che si mette in evidenza
più degli altri e quindi, anche se può sembrare
dominante in un gruppo, potrebbe risultare subalterno in un
altro. In molti casi, all'interno delle nostre famiglie, può
accadere che nessuno si proponga come come capo e quindi il
nostro cane, inibito ed indifeso, deve rimboccarsi le maniche
assumendo la responsabilità di guidare il gruppo. Provate
ad immaginare come si può sentire un cane inibito che,
oltre a non sentirsi protetto, deve prendere il coraggio a due
mani per difendere il proprio padrone da tutto e da tutti. Penso
che viva eternamente con il cuore in gola ed in continua apprensione.
Gli interventi possono differire in ragione del carattere del
cane
Atteggiamenti che evidenziano un capo branco insicuro:
- saltare addosso, per salutare il padrone che torna, tentando
di leccare il viso. Va ricordato che questo atteggiamento
è tipico del cucciolo in attesa della mamma che porta
l'alimento nella tana. Leccando i lati della bocca, stimola
il rigurgito della madre che fornirà l'alimento predigerito
al cucciolo.
- ubbidire al padrone in modo incerto rimanendo sempre in
attenzione
- giocare con scarsa convinzione abbandonando la contesa
alla prima difficoltà
- non proporre mai i giochi per evitare il confronto e
per non rivelare la sua incertezza nel lottare
- non giocare mai da solo per non mettersi in evidenza e
quindi passare inosservato
- trattenere oggetti tra le fauci ma, abbandonarli immediatamente
non appena vengono contesi
- chiedere in modo dimesso senza grandi pretese, se si bene,
altrimenti pazienza
- grattare le porte ma, dopo qualche insistenza, accettare
passivamente l'isolamento leccandosi o mordicchiandosi,
a volte fino a procurarsi ferite sanguinanti
- mettersi sulla difensiva al primo allarme. Estrema diffidenza
nei confronti di estranei, abbaiando in modo quasi isterico
- abbaiare in macchina come difesa del territorio
- abbaiare alla gente con possibile coda tra alle gambe
- ringhiare alla gente con possibile coda tra alle gambe
- rifiutare di essere accarezzati da sconosciuti
- tentare attacchi per indietreggiare subito
- guaire come per dolore ai presunti attacchi dell'avversario
- mantenere costantemente alta l'attenzione
- nervosismo quando è fuori dal proprio ambiente
- rifiutare od ostacolare l'ingresso in ambienti sconosciuti
interventi correttivi:
- intraprendi un ciclo educativo (seduto - seduto fermo
- condotta al guinzaglio) con polso deciso ma non duro
- durante la convivenza, non guardarlo
e non parlargli inutilmente, comportati come se non esistesse;
non deve sentirsi importante e responsabile
- se noti che ti sta guardando in modo interrogativo, chiamalo,
invitalo a venire da te, invitalo a sedersi, premialo (boccone
o carezza), lascialo libero
- se muovendoti viene a trovarsi sul tuo percorso, non aggirarlo
ma invitalo a spostarsi, premialo e allontanati
- se devi andare nella sua direzione, invitalo a venire
da te, come si muove raggiungilo a metà strada,
premialo quando quando vi incontrate, insieme proseguite
nella direzione scelta. Lo scopo è di mantenere alta la
tua dominanza senza esagerare con la sua sottomissione
- se spesso dovesse proporre un gioco, non accettare ogni
volta, è necessario che sappia che tu sei in grado
di decidere da solo
- durante il gioco, fallo perdere spesso pur permettendogli
di lottare, deve riconoscere che sei il più forte
ma che anche lui può dire la sua (es:
la pallina)
- all'ora dei pasti
- prima di posare la ciotola a terra, invitalo a sedersi,
lo scopo è di fargli capire che se vuol mangiare
deve meritarselo
- posa la ciotola a terra
- se si muove, raccogli la ciotola e ridai il comando
seduto fermo
- mettiti dritto senza parlare o incrociare il suo sguardo
- se si muove, raccogli la ciotola e ridai il comando
seduto fermo
- aspetta qualche secondo poi dai un segnale che lo
autorizzi a mangiare
- complimentati oralmente se l'esercizio è stato eseguito
correttamente
- allontanati soddisfatto senza voltarti
- in presenza di estranei fallo sedere, accarezzalo e appoggia
la tua gamba al suo corpo, lo scopo è quello di simulare
una protezione nei suoi confronti, dimostrando di avere
la situazione sotto controllo. Accarezzalo.
- quando incontri qualcuno che potrebbe eccitarlo, calmalo
e tienilo leggermente dietro a te, facendogli da scudo
- frapponiti sempre tra lui e gli estranei, non deve mai
trovarsi a fronteggiare qualcuno, sia persone che animali
- in accordo con coloro che incontri, appoggia una mano
sulla loro spalla rimanendo in quella posizione per qualche
minuto
- in accordo con coloro che incontri, passeggia per qualche
metro in loro compagnia mantenendoti leggermente più
avanti e, nel congedarvi, rimani fermo in attesa che si
allontanino
- in zone affollate, rimani fermo in una posizione tale
da far sfilare la gente accanto a te, lo scopo è
di abituarlo alla presenza di gente sconosciuta e inoffensiva
- se è particolarmente eccitato dalla presenza di
bambini, frequenta spesso parchi giochi distraendolo con
sistemi conosciuti (pratica
dell'allegria)
conclusioni: dobbiamo proporci come soggetti in grado
di assumere la responsabilità del capo branco, dimostrando
di essere in grado di difendere noi stessi e tutti i componenti
del gruppo. Il cane ha bisogno di sentirsi protetto per avere
una vita spensierata, ha bisogno di una guida, di un punto di
riferimento ed in cambio dare tutta la sua disponibilità
come compagno di vita.
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