Considerazioni:
Il cane ringhia o mostra i denti con
lo scopo di intimidire l'interlocutore, o ciò che in quel
momento condivide la scena in modo attivo e partecipe, che
potrebbe rappresentare una minaccia. Questo comportamento
è indipendente dall'indole del soggetto, tutti i cani infatti,
anche i più sicuri o con carattere molto dominante, possono
trovarsi di fronte ad un soggetto più forte, o presunto
tale, che necessita di essere intimorito o, se non altro,
messo in guardia.
Le ragioni per cui un cane sente la necessità di difendersi,
ringhiando o mostrando i denti, sono da considerare risposte
a riflessi
condizionati :
-
riflesso
condizionato di primo tipo: il cane si sente minacciato
direttamente dall'antagonista e, istintivamente, scatta
il meccanismo di conservazione della specie perciò
difende la sua posizione
sociale.
-
riflesso
condizionato di secondo tipo: il cane, risponde
automaticamente al riprodursi di una condizione dove
uno o più
fattori scatenanti lo mettono in condizioni
di sentirsi minacciato.
Se
tale comportamento è da considerarsi negativo, in quanto
potrebbe sfociare in un acuirsi del problema, è necessaria
l'osservazione e lo studio del cane, allo scopo di stabilire
se il comportamento rientra nel primo o dal secondo caso.
Gli interventi possono essere orientati in due direzioni
ben distinte: agire sui fattori scatenanti eliminandoli
o rendendoli passivi, oppure intervenire sul riflesso condizionato
sostituendo quello negativo ed indesiderato con uno nuovo
positivo o tollerabile. azioni
correttive nel 1° e 2° caso:
- adotta un sistema educativo di base in modo che sappia ubbidire
- insegnali il "comando
NO", non verrà usato in questa fase ma servirà in futuro
- instaura una "pratica dell'allegria",non
verrà usata per ora ma servirà in futuro
- imponiti come capo branco senza usare la forza
- non muoverti mai verso di lui ma fallo sempre venire da te
- incontrandolo
sul tuo percorso fallo spostare, se è in piedi, e scavalcalo
se è sdraiato, non aggirarlo mai
- nei momenti in cui ringhia assumi un'aria disinvolta e distaccata
come se non esistesse, non guardarlo negli
occhi, non deve sentirsi minacciato o sfidato.
- scostati molto lentamente di un paio di passi poi guardandolo
negli occhi chiamalo in modo imperativo ed invitalo
a raggiungerti, premialo se esegue il comando in modo corretto.
- lo scopo è di fargli capire che le posizioni sociali sono
già state assegnate ed il capo branco sei tu, mentre
lui è affidato a te, deve anche rendersi conto che la
sua posizione non è in pericolo e nessuno ha intenzione
di minacciarlo.
azioni correttive nel 2° caso:
- adotta i sistemi del 1° caso
- devi scoprire quali sono i fattori scatenanti che vengono
presi in considerazione: elimina
un elemento alla vota, lasciando invariati gli altri,
e verifica la sua reazione.
- se l'eliminazione di un elemento modifica totalmente o
anche solo in parte la sua reazione, hai individuato
uno dei fattori scatenanti.
- se il fattore scatenante è uno solo, e può essere eliminato
definitivamente, il problema è risolto
-
con
gli elementi attivi restanti: ometti
o sostituisci un elemento alla volta e, prima che possa
mettere in atto la sua reazione, adotta un sistema
efficace di distrazione o la pratica dell'allegria
Ripeti
fino ad aver sostituito gli elementi individuati.
-
Ogni
volta che non manifesta reazioni negative, nonostante
la presenza di alcuni fattori scatenanti, devi premiarlo
e congratularti con lui in modo molto evidente ed enfatizzato.
-
Il
problema può considerarsi risolto quando, con tutti
i vecchi fattori scatenanti presenti, il cane
non ha nessuna reazione negativa.
-
Naturalmente
i vecchi fattori scatenanti non saranno più considerati
tali.
sistemi
di distrazione:
- la pallina
- fingere di mangiare qualcosa con gusto
- fingere di nascondere qualcosa di prezioso tra le mani
- prestare attenzione a persone, animali o cose presenti nella scena
- fingere di cercare qualcosa che si è perso
- fingere di nascondersi da qualcuno che non sia il cane
- emettere suoni non tradizionali
- provocare rumori sconosciuti
- la pratica dell'allegria con tutte le varianti personali
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