Osservando
un gruppo o branco affiatato si può notare che, spesso,
il soggetto dominante, che potrebbe essere la madre nei confronti
del cucciolo, morde il muso del soggetto sottomesso al fine
di inibire l'attività indesiderata di quest'ultimo.
Naturalmente la pressione esercitata è relativa alla
gravità e all'ostinazione del sottomesso ma, non è
mai e comunque traumatica; si potrebbe definire un invito
a smetterla in quanto il suo comportamento è poco tollerato
dal capo branco e dal gruppo. Questo atteggiamento non prevede
mai, in nessun caso una ribellione da parte del sottomesso,
non tanto perchè è intimorito o represso, ma
solo perchè la differenza sociale fra i due è
scontata e stabilita a priori, è un timore o un rispetto
reverenziale.
L'intervento trova la sua efficacia in quanto il sottomesso
è costretto a distrarre la sua attenzione dallo stimolo,
che l'ha indotto ad abbaiare, rivolgendo la sua attenzione
su chi lo sta reprimendo. Naturalmente, se il fattore scatenante
non viene rimosso o comunque evitato, l'azione negativa riprenderà
non appena le fauci verranno rilasciate.
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