Un
cane non è un giocattolo, un cane disabile non è un giocattolo
rotto, non si "butta" e purtroppo, il più delle volte, non si
aggiusta.
Ma si può e si deve aggiustare la nostra vita per lui, ognuno
nelle proprie possibilità, prescindendo dalle altrui opinioni,
poiché tenere con noi il nostro Amico malgrado la sua disabilità
è si una scelta coraggiosa ma è anche l'unica degna di nota
e se si parte dal presupposto che il nostro cane è a tutti gli
effetti un componente del nostro nucleo familiare allora, innanzi
alla sua disabilità, non resterà che decidere 'come' farlo vivere
e non 'se' farlo vivere.
Di fronte ad un incidente che renda il nostro cane disabile
ci si troverà completamente impreparati, spaventati, in balia
degli eventi, ma superato lo choc iniziale si tratta di mettere
al bando ogni senso di colpa ed essere pragmatici, i problemi
si risolvono con molta pazienza e senso pratico.
Un cane disabile ha di fatto un problema ma non ne è consapevole,
pertanto la tristezza di fronte alla sua condizione è un sentimento
prettamente umano, mentre il cane non riuscendo a compiere azioni
che fino a poco tempo prima gli erano naturali, non si sentirà
colpito da disgrazia, né menomato, semplicemente tenterà comunque
di fare tutto quel che ha sempre fatto, in molti casi non riuscendoci.
Per quanto straziante potrà essere per noi il vederlo tentare
in vano di salire sul divano, dovremo farcene una ragione ed
accettare che quella è una delle tante cose che purtroppo non
potrà più fare e decidere come risolvere il problema. Le scelte
possibili sono due, ossia potremo porre noi stessi il cane sul
divano dove era solito stare, permettendogli così di perpetuare
una sua abitudine, tenendo presente però che in questo modo
lui continuerà a voler salire sul divano e noi dovremo essere
disponibili ad accontentarlo ogni qualvolta ce ne sarà bisogno,
con il rischio inoltre che lui tenti di compiere la stessa azione
anche in nostra assenza con possibilità di cadere e ferirsi
ulteriormente; oppure la seconda possibilità è quella di creare
nuovi spazi a lui idonei e dedicati, offrendo così una valida
alternativa alla sue vecchie abitudini, del resto per quanto
lui ne sia inconsapevole ed incolpevole, è necessario riadattare
la nostra vita ed i nostri spazi per lui, è giusto farlo e seppur
inizialmente il nostro amico cane dovrà rinunciare a qualcosa
cui era uso, il suo spirito di adattamento lo porterà ad abituarsi
presto alle nuove soluzioni e nuovi spazi diverranno i "suoi"
spazi. In questo modo noi non dovremo sentirci in colpa nel
non poterlo accontentare innanzi ad una sua richiesta e lui
sarà comunque felice.
Un cane che sia divenuto disabile in seguito ad un incidente
o un trauma continuerà comunque ad avere le medesime esigenze
di quando era sano e noi dovremo fare tutto il possibile per
non cambiare il suo stile di vita. Pertanto non dovremo pensare
mai che, poiché il nostro cane fatica a muoversi o a camminare,
noi potremo permetterci di dimenticarcelo e di ignorarlo, anzi
avrà bisogno d'esser stimolato più di prima.
Un cane con difficoltà di deambulazione non va compatito, va
aiutato.
Va detto inoltre che se noi non cambieremo il nostro atteggiamento
con lui, se non laddove costretti per esigenze "tecniche", lui
continuerà ad essere il cane di sempre, il nostro cane, con
tutti i suoi pregi ed i suoi difetti, potrà volerci un po' di
tempo prima che si riprenda completamente, ma nostro compito
è quello di non demordere e perseverare nell'intento di ridargli
la vita che ha sempre avuto. Un cane disabile inevitabilmente
farà poca attività fisica, essendo da principio faticoso per
lui muoversi, un po' per momentanea incapacità ed un po' per
pigrizia, va pertanto stimolato, senza eccedere per non rischiare
di procurargli inutile stress, ma ogni qualvolta si presenti
l'occasione, come ad esempio all'ora dei pasti o in quelle circostanze
in cui in condizioni normali sarebbe stato "reattivo". Si potrebbe
inizialmente incentivare una sua reazione con un premio come
si fa durante l'educazione del cucciolo, stimolarlo a raggiungerci
dove noi siamo per gratificarlo poi con un boccone o con un
gioco, così che con il dovuto tempo recuperi non solo la capacità
di muoversi ma anche il piacere di farlo. Non dimentichiamo
che il cane apprende velocemente quando si tratta di gratifiche
in cibo e anche se disabile non perderà la sua innata dote di
raggirarci e se ne approfitterà ogni qualvolta ne avrà occasione.
La compassione è un sentimento estraneo al cane, perciò nel
prendere decisioni che lo riguardino dovremo pensare al suo
bene e non a colmare il nostro senso di colpa.
Perciò dovremo ricordarci di continuare ad avere con lui l'atteggiamento
che abbiamo sempre avuto e non rimpinzarlo di bocconi-premio
dei quali lui non capirebbe il senso e che potrebbero non bastargli
mai, solo per coccolarlo un po' quando ci sentiremo addolorati
della sua condizione, sarebbe deleterio per lui e appagherebbe
solo noi stessi.
Il nostro affetto non dovrà mancare mai, ma dovrà essere appagante
come lo è sempre stato e non soffocante, dovremo far sì che
lui torni ad essere il cane di sempre, per quanto possibile,
perciò se da principio verrà spontaneo coccolarlo più del dovuto,
nel tempo si dovrà recuperare il giusto equilibrio e stimolarlo
a recuperare sicurezza ed indipendenza, sempre tenendo presente
il naturale temperamento del nostro cane, per non rischiare
che diventi né apatico, né insicuro né completamente succube
della nostra presenza, incapace di autogestirsi.
Sarà comunque inevitabile provare per lui un sentimento nuovo,
un po' diverso da quello cui eravamo abituati, e se da principio
proveremo tristezza, malinconia, nostalgia del tempo che di
fatto non tornerà, poi impareremo nuovi linguaggi con lui, o
meglio lui ne insegnerà di nuovi a noi e quella che era compassione
diverrà ammirazione. Sarà sbalorditivo apprendere quale capacità
di recupero possa avere un cane ed il modo in cui sappia affrontare
il proprio disagio, rispetto all'autocommiserazione tipicamente
umana.
Bisogna inoltre pensare che un cane divenuto disabile non solo
non sarà più in grado di correre, camminare e saltare, ma spesso
nemmeno di controllare le sue attività fisiologiche, né scodinzolare,
né grattarsi. Bisognerà pertanto tenere presente che si dovrà
adattare la nostra abitazione per lui e la sua nuova condizione,
accettando l'idea che si dovranno compiere enormi sforzi per
tenere in ordine i suoi ed i nostri spazi come prima, ma con
tanta pazienza e un po' di organizzazione si può fare.
Ci potranno essere momenti in cui si sentirà di non poterne
più, ma saranno solo momenti ed il nostro cane sarà capace di
ripagarci di tutto il nostro impegno. Qualora lui non fosse
più in grado di scodinzolare è molto probabile che con il tempo
trovi nuovi modi per esprimere lo stesso stato d'animo, trovando
appunto nuovi linguaggi per esprimere le emozioni di sempre.
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