C'era
una volta a Ponticelli, quartiere della periferia di Napoli,
un bellissimo lupo metropolitano; aveva i colori di un husky
con gli occhi azzurri ma, non essendo un cane di razza era
molto + bello, maestoso elegante, saggio, amico di tutti cani
e umani! Peppe era così buono e bello che un giorno
una persona che frequentava sempre un parchetto, lo stesso
parchetto che frequentava anche il nostro amico Peppe, decise
di portarlo tutte le sere a casa per un pasto caldo e un tetto
sulla testa, per anni. Tutte le mattine Peppe andava via perchè
non era un cane da appartamento, lui nn avrebbe mai voluto
vivere segregato tra quattro mura. Il suo posto era quella
giungla metropolitana fatta di motorini e macchine che sfrecciavano
per la strada, quella giungla metropolitana fatta di scugnizzi
che giocavano con lui e di altri cani che lo rispettavano,
e un pò lo temevano, perchè Peppe era un vero lupo che non
aveva niente da invidiare ai lupi di montagna.
Tutte le sere comunque tornava in quel parchetto giocava un
pò con uno poi giocava un pò con un altro, qualche zuffetta
qua e la con i randagi di passaggio (era sempre il suo territorio
e lui se lo teneva stretto stretto), qualche corsa alla ricerca
di un gatto con la sua piccola banda di randagi amici suoi
e poi tornava da "quell'uomo cibo" che lo avrebbe portato
nella sua dimora per un pasto caldo e una notte tranquilla;
tanto l'indomani avrebbe ricominciato le sue avventure e le
sue piccole scorribande in quella giungla metropolitana che
amava! Una sera "l'uomo cibo" fischiò a lungo e poi continuò
a fischiare fino a che la notte nn si fece più buia, poi si
incamminò verso casa e continuò a fischiare e, arrivato sotto
il suo palazzo, lasciò la porta del cortile aperta: "avrà
trovato una bella cagnolina e forse tornerà più tardi" pensò,
e si andò a coricare volgendo lo sguardo per un'ultima
volta nel viale cercando Peppe. La mattina dopo Peppe non
era rientrato "l'uomo cibo" decise di scendere presto
per vedere se Peppe fosse nei paraggi e lo trovò in quel parchetto,
che era stato per anni la sua casa, in una pozza di sangue:
era stato sparato con un fucile a pallettoni. Nessuno
ha mai saputo veramente cosa fosse successo ma, tutti quelli
che conoscevano Peppe decisero di fare una colletta per salvarlo;
purtroppo la veterinaria disse che non si poteva fare più
niente e che era il caso di abbatterlo.
Così fu.
Ora di Peppe rimane il ricordo negli occhi della sua piccola
banda che ha perso il capo branco e negli occhi di tutte le
persone che gli volevano bene.
Ciao Peppe ti ricorderemo sempre
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