Billy un incrocio di media taglia, pelo lungo arruffato,
bianco con qualche macchia focata qua e là, non era
vecchio, nessuno però conosceva la sua reale età,
era un trovatello che si era sistemato in famiglia già
da adulto e nessuno sapeva da dove venisse.
Viveva in una casa di campagna di un piccolo paese di provincia,
uno di quei paesi dove la gente lavora in campagna e a lui,
che era sempre in giro, non badava nessuno, tranquillo e discreto,
spesso si faceva ospitare per il pranzo o la cena.
Accadeva a volte che restasse fuori casa per qualche giorno
ma ai suoi padroni la cosa passava inosservata, sapevano che
prima o poi sarebbe tornato sano e salvo ed in buona salute,
non avevano nessuna ragione di preoccuparsi.
Tobia viveva in un paesino a qualche chilometro da
quello di Billy, aveva una famiglia che lo accudiva e anche
se passava le giornate a gironzolare per il paese tornava
quasi sempre a casa per passare la notte.
Era arrivato un giorno come un randagio ed il ragazzo che
l'aveva portato a casa, era diventato il suo compagno di giochi
e, quando non era occupato con la scuola, passavano molte
ore insieme.
Tobia spesso si allontanava per qualche giorno, tornando regolarmente
senza dare segni di disagio; era evidente che nonostante fosse
stato fuori casa, si era nutrito, a volte tornava persino
ben pulito, spazzolato. La sua famiglia spesso si preoccupava
per le sue lunghe assenze e, ogni volta che lo vedeva tornare,
tirava un sospiro di sollievo per riaverlo finalmente a casa.
Non si poteva fare altrimenti, il suo carattere e le sue abitudini
non si potevano cambiare, era uno spirito libero e come tale
doveva sempre seguire il suo desiderio di indipendenza.
Erano già passati dieci giorni dall'ultima volta che
era tornato a dormire e di Tobia nessuna notizia. Nella storia
non era mai stato lontano per più di una settimana,
non aveva mai tardato tanto, il ragazzo era preoccupato seriamente
e stava già pensando di andarlo a cercare.
Quindici giorni, un mese, Tobia non era tornato e la famiglia
aveva perso le speranze ma il ragazzo no, aveva deciso di
indagare per sapere che fine avesse fatto.
Usando una vecchia fotografia dove era ritratto Tobia, cominciò
la sua indagine di porta in porta chiedendo se avessero notizie
del suo compagno di giochi; molti lo ricordavano ma non lo
vedevano da un pezzo. Una signora, che abitava sulla strada
che portava alla stazione ferroviaria, lontana un paio di
chilometri, ricordava Tobia che passava davanti a casa andando
verso il paese o verso la ferrovia.
Il ragazzo prese la strada della stazione e, arrivato sul
posto, fece le solite domande al personale di servizio. Con
grande stupore, apprese che avevano visto più volte
Tobia che tentava di salire sul treno e che, in molte occasioni
era riuscito a salire nonostante volessero impedirglielo,
non solo, qualche volta l'avevano anche visto scendere proveniente
dalla direzione opposta. Il treno che Tobia tentava di prendere
era sempre alla stessa ora e nella stessa direzione.
Il ragazzo, pur non credendo a ciò che stava per fare,
l'indomani spostò le sue indagini nella direzione del
treno che Tobia prendeva. Il paese successivo era anch'esso
a qualche chilometro dalla ferrovia e, pur chiedendosi cosa
stesse facendo, giunto alla stazione, mostrò la fotografia
ad un operatore di servizio. Incredibile, anche qui conoscevano
Tobia come quel cane che tentava di prendere il treno e che
qualche volta ne scendeva, il ragazzo era sconcertato, sapeva
di essere testimone di qualcosa di eccezionale. Si avviò
verso il paese chiedendo, a tutti coloro che incontrava, se
per caso avessero visto un cane come quello nella foto. Si,
lo conoscevano in tanti ma nessuno sapeva dove potesse trovarsi,
era considerato un randagio. Senza perdersi d'animo continuò
l'indagine. Mentre stava parlando con un passante, un ragazzo
si avvicinò incuriosito chiedendo cosa stesse accadendo,
gli spiegò l'accaduto mostrando la foto. Ci fu un attimo
di smarrimento, il ragazzo guardò la foto più
volte e poi con convinzione e senza ombra di dubbio affermò
" ma questo è Billy, il cane del mio amico ".
Una spiegazione doveva esserci, i due cani potevano essere
fratelli ed avere molta somiglianza da sembrare uguali, comunque
per risolvere il problema non c'era altro da fare che farsi
accompagnare a casa dell'amico.
Aveva il cuore in gola, non sapeva cosa pensare, voleva trovare
Billy e nello stesso tempo non voleva credere a ciò
che stava accadendo. Entrarono in un cortile di una casa rurale,
chiamarono e si presentò un giovane che salutò
cordialmente il suo accompagnatore. Il ragazzo mostrò
la fotografia al giovane che trasalì e, riconoscendo
il cane della foto, esclamò " è Billy !!
". A questo punto ci voleva una spiegazione, cercando
di essere più preciso possibile, disse che il nome
del cane era Tobia e che viveva in casa con la sua famiglia
nel paese vicino, perciò non poteva essere Billy, comunque
bastava che gli mostrassero Billy per stabilire che parlavano
di un cane diverso. Il giovane lo invitò ad entrare
in casa e lo accompagnò in una stanza dove c'era Billy.
Prima ancora di riuscire a mettere a fuoco il cane, che stava
sdraiato su una coperta in un angolo della stanza, riconobbe
un guaito a lui familiare, una voce che non sentiva da tempo
ma che avrebbe riconosciuto fra mille, era la voce del suo
più caro amico, era la voce del suo cane. Aveva ritrovato
Tobia.
Tra qualche lacrima mescolata a tanta emozione, si rese conto
che Tobia non poteva muoversi, era stato investito tre settimane
prima e, ingessato com'era era impossibilitato a raggiungerlo.
Ora era tutto chiaro, Tobia e Billy erano lo stesso cane,
un cane che aveva due nomi e due famiglie a cui era legato
nello stesso modo, passava qualche giorno con l'una e qualche
giorno con l'altra, l'aveva fatto per anni e nessuno aveva
mai sospettato nulla. Era un cane speciale, ma ciò
che lo rendeva un cane veramente fuori del comune, fu scoprire
che per spostarsi da un paese all'altro, usava il treno delle
ferrovie dello stato italiano.
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