La sua
padrona non c'è più da due mesi ma Ciccio, un pastore
tedesco di 12 anni, non ha mai smesso di aspettarla. Lo trovi
lì, sul sagrato della chiesa San Maria Assunta a San Donaci,
dove tutti i giorni andavano a messa uno affianco all'altro
e dove due mesi fa sono stati celebrati i funerali di Maria
Lochi, 57
anni, una vita trascorsa a prendersi cura dei randagi. Lo
trovi anche in chiesa, sotto l'altare, a due passi dal parroco
che distribuisce la comunione ai fedeli e lui lì, ad aspettare
il ritorno della sua compagna di vita. Una storia, quella
di Ciccio, che da mesi commuove un'intera cittadina e che
ricorda la vicenda raccontata dal celebre film con Richard
Gere, Hachiko. Un cane e il suo padrone, un legame che non
si spezza neanche dopo la morte.
Nel paesino di 7mila anime in provincia di Brindisi
tutti la conoscevano come "Maria te lu campu", viveva
in periferia, nei pressi del campetto da calcio, da qui il
nomignolo. Il cognome comparso sui manifesti funebri fatti
affiggere dalla sorella che vive al Nord, tradisce le origini
abruzzesi, ereditato da un padre che non aveva mai conosciuto.
Alla periferia di San Donaci ci era arrivata da bambina chissà
come, insieme alla madre. Sono le poche notizie di una vita
border line, ricca soltanto di un serraglio di amici a quattro
zampe con i quali divideva il pane, tutti i giorni. Li raccoglieva
per strada, li curava, li nutriva e loro ricambiavano facendole
compagnia. L'amica degli animali, questo era a San Donaci
"Maria te lu campu". Fra tutti, Ciccio aveva un posto d'onore.
Il pastore tedesco la accompagnava in ogni dove, la donna
gli aveva insegnato a porgere la zampa e ad attendere rispettosamente
fuori dall'uscio quando lei si andava a far la spesa, e soprattutto
a messa.
L'ultimo viaggio insieme proprio in chiesa, dove agli inizi
di novembre don Donato Panna ha celebrato le esequie di Maria
fra i banchi quasi vuoti. E' stato allora che Ciccio, per
la prima volta, ha varcato la soglia con l'aria mesta e il
passo lento. Il parroco non ha avuto cuore di cacciarlo via.
"Ho da poco perduto il mio cane, investito da un'auto - racconta
il sindaco Domenico Serio - e qualche giorno fa mentre ero
a passeggio con mia moglie mi sono imbattuto in Ciccio, abbiamo
pensato subito di adottarlo. Quando lo abbiamo chiamato ci
ha allungato la zampa, famigliare, ci siamo diretti verso
casa e lungo il percorso gli si sono avvicinati il venditore
di panini, il macellaio, ed altri. Mi sono insomma accorto
che la gente dell'intero paese lo avevo già adottato, e non
ho avuto cuore di strapparlo alla comunità. I bambini gli
hanno anche trovato un posto dove dormire: Ciccio è insomma
il cane di tutti".
E' di fronte all'altare della chiesa matrice che il pastore
tedesco ritorna tutti i giorni all'ora della funzione, la
comunità dei fedeli per i quali è diventato una presenza famigliare
non ha esitato ad accoglierlo, commossa. Tributo d'amore per
Maria, che prima del gesto del suo cane Ciccio, non aveva
mai avuto nemmeno un cognome.
Fonte:
La Repubblica 15 - 01 - 2013
Ciccio,
malato da tempo, è morto. Non sapremo mai se aveva capito
che la sua padrona non c'era più, non sapremo mai se
nutriva ancora la speranza di rivederla, non sapremo mai se
soffriva per questa perdita o aspettava solo di rincontrarla
per vivere con lei per l'eternità. Ciccio ha commosso
tutti per la sua fedeltà alla sua padrona che lo amava
e con la quale condivideva una vita di stenti, ennesimo esempio
di quanto il cuore degli animali possano essere più grandi
di quelli umani.
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